Perché si parla tanto del palladio

Negli ultimi mesi la sua quotazione ha superato quella dell'oro, e il motivo sono le marmitte delle automobili

(Wikimedia)
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Da diversi mesi si parla molto del palladio, un metallo prezioso utilizzato per lo più nella costruzione di marmitte catalitiche per le automobili, le cui quotazioni sul mercato hanno superato quelle di tutti gli altri principali metalli al mondo. Dal 2017 è diventato più caro del platino e nel dicembre 2018 la sua quotazione ha superato anche quella dell’oro. Il suo prezzo è aumentato ancora di più di recente, crescendo del 25 per cento nelle ultime due settimane, e il 17 gennaio ha toccato il suo massimo storico, 2.500 dollari l’oncia (un’oncia è circa 31 grammi), cinque volte il suo valore del 2016, che era di circa 470 dollari l’oncia.

Secondo gli analisti questo aumento rapidissimo del valore del palladio è dovuto principalmente a un fattore: un’offerta costantemente in diminuzione a fronte di una domanda in aumento, in particolare da parte del mercato automobilistico cinese. 

Cos’è il palladio e perché il suo costo sta aumentando

Il palladio è un metallo raro che nella tavola periodica è raggruppato insieme ai metalli del gruppo del platino (rutenio, rodio, osmio, iridio e platino), ed è di un colore bianco brillante, simile all’argento. L’85 per cento del palladio estratto dalle riserve minerarie del mondo viene utilizzato dall’industria automobilistica come catalizzatore all’interno delle marmitte, per convertire alcune emissioni inquinanti prodotte dai motori in anidride carbonica, acqua e azoto. Una parte più piccola di palladio viene usata nell’oreficeria (l’oro bianco, ad esempio, è una lega di oro e palladio), nell’orologeria, nell’elettronica, nell’odontoiatria, nella costruzione di strumenti chirurgici e nelle telecomunicazioni. Viene estratto principalmente in Russia e Sudafrica, ed è un sottoprodotto nelle operazioni di estrazione di platino e nichel.

Il problema, in breve, è che per l’ottavo anno di fila le principali miniere da cui si estrae palladio ne produrranno meno di quanto ne domanda il mercato. In un mercato in cui si richiedono circa 10 milioni di once di palladio all’anno, per il 2020 e per il 2021 si stima che ne verranno prodotte solo 700mila once, secondo quanto riferito da un’analista di Standard Chartered a Reuters.

Il Sudafrica, che produce circa il 40 per cento di tutto il palladio al mondo, fatica da tempo a stare dietro alle richieste, e gli ultimi dati pubblicati hanno reso ancora più preoccupati i mercati: nel novembre del 2019 le estrazioni dei metalli del gruppo del platino, palladio compreso, sono diminuite del 13,5 per cento rispetto all’anno precedente. Il fatto che sia un sottoprodotto, e non il principale obiettivo dell’estrazione in tali miniere, rende difficile aumentarne la produzione e scoraggiare quindi l’aumento dei prezzi.

A questa situazione di calo di produzione si è unita una serie di cambiamenti nel mercato automobilistico che hanno accelerato la crescita della domanda di palladio. In primo luogo la Cina ha deciso di rafforzare le misure per contrastare le emissioni inquinanti delle auto, chiedendo ai produttori che nelle marmitte catalitiche venga introdotto il 30 per cento in più di palladio.

In generale, inoltre, in seguito al cosiddetto scandalo “Dieselgate”, c’è stato un rallentamento in tutto il mondo delle vendite delle auto con motore diesel, che utilizzano il platino come catalizzatore, con un conseguente aumento dei veicoli a benzina che, come anche quelli ibridi, utilizzano invece il palladio. Un ulteriore elemento che ha contribuito all’aumento del costo del palladio negli ultimi giorni è l’accordo commerciale firmato dagli Stati Uniti con la Cina, dopo lunghi e complessi negoziati durati due anni. L’accordo, secondo le stime degli analisti, dovrebbe risollevare l’economia cinese e il mercato dell’auto, provocando di conseguenza un nuovo aumento della domanda di palladio.

Come spiega Bloomberg, la rapida crescita nella quotazione del palladio non è però una novità nel mercato dei metalli preziosi: nel decennio successivo al 1998, per esempio, il prezzo del platino crebbe più del 500 per cento a causa di una diminuzione dell’offerta che fu sfruttata dagli investitori. Aumenti improvvisi di prezzo sono avvenuti di recente anche con il rodio, prima che i produttori di automobili trovassero un modo per utilizzarne di meno, e il prezzo dello stesso palladio nel 2001 crebbe di nove volte rispetto al suo minimo del 1996 per la preoccupazione dei mercati che l’offerta dell’industria mineraria russa diminuisse.

Una possibile soluzione per tamponare l’aumento del prezzo del palladio sarebbe utilizzare altri metalli per la costruzione di marmitte catalitiche. Uno potrebbe essere il platino, ma le secondo le ricerche più recenti non avrebbe prestazioni all’altezza di quelle del palladio. Inoltre, per un passaggio completo al platino nei sistemi di catalizzazione delle auto in commercio, ci potrebbe volere più di un anno, scrive Bloomberg. La soluzione più scontata nell’immediato sarebbe un incremento del mercato delle auto elettriche, che non emettono sostanze inquinanti e non necessitano di marmitte catalitiche, ma che per il momento è una prospettiva ancora molto lontana.