A Chernobyl le reazioni nucleari tornano a bruciare

Le reazioni di fissione all'ex centrale nuclerare di Chernobyl stanno aumentando e gli scienziati tengono la situazione sott'occhio. Ecco come agire per evitare un altro incidente

A pochi giorni dal 35esimo anniversario del peggior incidente nucleare della storia, le reazioni di fissione della centrale di Chernobyl tornano nuovamente ad aumentare, bruciando masse di combustibile di uranio sepolte nelle profondità all'interno del reattore numero 4, lo stesso che esplose il 26 aprile 1986. I sensori alla centrale nucleare, infatti, stanno monitorando un crescente numero di neutroni, un segnale della fissione, nelle camere inaccessibili del reattore e ora gli scienziati ucraini stanno provando a capire se le reazioni possano placarsi da sole o, nella peggiore delle ipotesi, richiedano interventi straordinari per evitare un altro incidente.

Come racconta la rivista Science, a parlarne alcuni giorni fa è stato l'Institute for Safety Problems of Nuclear Power Plants (Ispnpp) a Kiev, in Ucraina, durante una conferenza in occasione dell'anniversario del disastro nucleare di Chernobyl. “Ci sono molte incertezze”, ha affermato a Science Maxim Saveliev, dell'Ispnpp. “E non possiamo ancora escludere la possibilità di un incidente”. Il numero di neutroni sta aumentando lentamente, aggiunge Saveliev, suggerendo che bisogna capire il prima possibile come poter evitare questa minaccia.

Il disastro di Chernobyl
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Ricordiamo che nel novembre del 2016 un nuovo sarcofago, il New Safe Confinement (Nsc), è andato a ricoprire il reattore 4 consentendo di smantellare la struttura precedente (costruita dalle autorità sovietiche un anno dopo l'incidente e destinata alla rimozione) e di avviare il processo di rimozione del materiale radioattivo, il corium (o fuel containin material, Fcm), simile alla lava, che viene creato dal reattore nucleare durante la fusione del nocciolo e consiste in un mix di ossido di uranio, lega di zirconio, calcestruzzo e serpentinite, e che scivolò sotto il contenitore del reattore (in particolare nella camera 305/2)per poi solidificare in strutture, come la famosa formazione chiamata Piede d'elefante, che si trova sotto il fondo del reattore.

Come racconta Science, da quando è stato installato il New Safe Confinement, il numero dei neutroni nella maggior parte delle aree è rimasto stabile, ma è iniziato a salire in alcuni punti, quasi raddoppiando in quattro anni nella camera 305/2.“È come la brace in un barbecue”, ha commentato Neil Hyatt, chimico dell'Università di Sheffield. “Il timore è che la reazione di fissione acceleri in modo esponenziale, portando a un rilascio incontrollato di energia nucleare. Una sfida complicata anche dal fatto che gli elevati livelli di radiazione nella camera 305/2 impediscono di avvicinarsi per poter installare i sensori: una soluzione, spiegano gli esperti dell'Ispnpp, potrebbe essere quella di sviluppare un robot in grado di resistere a lungo alle radiazioni intense e inserire negli Fcm cilindri di boro, che funzionerebbero come controllo e assorbirebbero i neutroni.